In tutte le civiltà, il serpente è da sempre considerato l’emblema della sensualità e del mistero.
Il simbolo alchemico del rettile è un cerchio (gira mordendosi la coda) e rappresenta il ciclo della vita-tempo # continuità-eternità.
La virilità dei Naga fra mito e realtà.
Chi erano i Naga?
I ‘Naga’ erano delle creature leggendarie indiane, considerate delle semi-divinità e dall’aspetto di mezzo uomo e mezzo serpente. La venerazione indiana verso il serpente è sacra e legata a questa razza di uomini/serpente.
Anche l’antico poema indiano Mahabharata cita dei versi riguardo all’esistenza epocale dei Nagas.
La festa dei serpenti
In quasi tutta l’India del nord, viene celebrato Nagaraja che è il re dei serpenti.
Il festival dei serpente chiamato Naga-Panchami-Puja, viene svolto durante la stagione estiva.
Durante il rituale della festa, anche i cobra vivi vengono venerati in un bagno di latte con l’aiuto di incantatori di serpenti.
I serpenti, vengono adorati come simbolo mistico di virilità ed energia della Kundalini.
Si ritiene, inoltre, che i serpenti abbiano il dono della fertilità e di proteggere dalla sterilità.
Kundalini: la metamorfosi
Il rettile indiano è una semi-divinità celestiale augurale di buona sorte.
Il serpente attrae con la sua vibrante seduzione, divina malvagità e diabolica astuzia, però la filosofia è quella di venerare e curare il ‘nemico’ per annientare il male! Ma anche se nella narrazione di Mahabharata il rettile tende ad essere negativo, non deve incutere timore perché è un’entità di rinnovamento.
Il risveglio del serpente Kundalini, significa trasformazione; il rettile cambiando la pelle si smaschera dalle sue vesti e si auto-rigenera. E’ una metamorfosi positiva di consapevolezza.
Nella tradizione del Tantra, il sinuoso serpente, indica energia ipnotica kundalini. La forza del serpente simboleggia la sessualità creatrice divina. Il rettile rappresenta un simbolo fallico per gli indiani e divinità indiane come Shiva e Ganesh vengono adornate da ghirlande di serpi come Naga Shiva Linga.